sabato 22 febbraio 2020 – h.16.00: Santa Maria del Popolo, Un percorso tra Raffaello, Caravaggio, Bernini

Molti secoli prima che piazza del Popolo acquisisse la configurazione odierna, un pellegrino in visita alla città papale che avesse varcato la porta del Popolo, avrebbe trovato ad accoglierlo una piccola chiesa.

Nel 1099, il papa Pasquale II fece costruire una cappella dedicata alla Vergine per allontanare gli spiriti maligni che, secondo la leggenda, avevano infestato l’area del sepolcro dei Domizi in cui erano state deposte le ceneri di Nerone, e in segno di ringraziamento per la liberazione del Santo Sepolcro, avvenuta appunto il 15 luglio di quell’anno.

La chiesa, denominata Santa Maria del Popolo poiché eretta a spese del Popolo Romano, poi ingrandita e abbellita, sopravvisse fino al 1472 quando, affidata agli Agostiniani della Congregazione Lombarda, venne integralmente ricostruita e probabilmente completata già nel 1477.

Tuttavia, è solo tra Cinque e Seicento che si scalarono alcuni degli interventi che avrebbero conferito all’edificio la veste attuale, tra in quali: la ristrutturazione del coro ad opera di Donato Bramante; la realizzazione, su progetto di Raffaello, della cappella del banchiere senese Agostino Chigi; la decorazione della cappella di Tiberio Cerasi, tesoriere pontificio sotto Clemente VIII, per la quale Annibale Carracci eseguì l’Assunzione della Vergine e Caravaggio, all’indomani del successo riscosso pubblicamente con le tele per la cappella Contarelli in San Luigi dei Francesi, si cimentò nella complessa redazione di una Conversione di San Paolo e di una Crocifissione di San Pietro; l’aggiornamento dell’interno in chiave barocca realizzato da Gian Lorenzo Bernini su commissione di Alessandro VII.

Un percorso in una delle chiese storicamente più visitate della città diviene così anche un’occasione per rileggere, attraverso gli interventi dei grandi maestri, alcune tra le più significative pagine della storia dell’arte.