13/11/2012 – Il Discorso del Re
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Recentemente ne stato fatto un film di grande successo pluripremiato con gli oscar ma in origine nasce come testo teatrale. Il discorso del Re sfrutta laspetto psicofisico della disarticolazione verbale per raccontare il rapporto tra il Paese colono e lImpero per cui sacrifica i propri figli in guerra e dimostra come aneddoti nascosti nelle pieghe della Storia possano elevarsi alla potenza dellepica, se narrati con perizia e ritmo. Il merito dello sceneggiatore David Seidler (Tucker. Un uomo e il suo sogno di Francis Ford Coppola), che nella sua vita ha sofferto di balbuzie. Una commedia umana, sempre in perfetto equilibrio tra toni drammatici e leggerezze, ricca di ironia ma soffusa di malinconia, a tratti molto commovente, ma capace anche di far ridere. Non di risate grasse o prevedibili, ma di risate che nascono dal cervello e si trasmettono al cuore. Cos come le lacrime non nascono da un intento ricattatorio ma dallempatia, da una condivisione sentimentale di difficolt umane.
E una bellissima storia sul senso di responsabilit e sulla dignit del ruolo, anche quando tale ruolo non atteso n desiderato, sulla solidariet familiare e sulla forza di volont che permette di superare ostacoli apparentemente insormontabili. Albert, il minore dei figli di Giorgio V e soffre di una pronunciata balbuzie, che il lascito di uninfanzia poco amata, trascorsa nelle mani di una bambinaia che lo detesta, mortificata dallimposizione di apparecchi ortopedici e dalla correzione del mancinismo. La balbuzie lo rende poco adatto al suo ruolo istituzionale in unepoca in cui la radio comincia a modificare i rapporti fra il potere ed il popolo comune. Forse perch la famiglia reale gli sempre apparsa piuttosto una ditta, dopo una giovent dissipata al traino del fratello maggiore brillante e gaudente, si formato una famiglia basata sullamore e la solidariet con una donna che non aspira alle luci della ribalta, ma che sar perfettamente in grado di sostenerlo nei momenti difficili e di assumersi lei stessa responsabilit pi grandi del previsto.
Proprio lei lo spinge, dopo numerosi tentativi falliti, a chiedere laiuto di un logopedista australiano dai modi inconsueti, con cui sviluppa un rapporto conflittuale che fa anche emergere da una parte la grande considerazione che Albert ha di s e della sua posizione, dallaltra la possibilit che egli si trovi prima o poi a dover sostituire sul trono il fratello maggiore, invischiato in un amore sconveniente con una divorziata risposata e dal passato discutibile. La morte di Giorgio V rende pi concreta questa possibilit che per alto tradimento agli occhi di Albert. Il personaggio di Logue diventa il punto focale intorno a cui ruota il conflitto interiore di Albert. La scrittura del testo sottolinea il conflitto mostrandoci il logopedista, attore di scarso successo, ma appassionato scespiriano alle prese, sia come logopedista che come educatore e attore, con brani tratti non a caso dallAmleto, dal Riccardo III e da La tempesta: tutte opere in cui un fratello minore non si preoccupa di commettere fratricidio per usurpare un trono a cui non aveva diritto.
La rinuncia di Edoardo VIII al regno in nome del suo diritto ad amare, porta Albert sul trono e contrasta efficacemente con laccettazione da parte di questi della responsabilit di essere la voce che deve tenere unita la Nazione alla vigilia della seconda guerra mondiale. Per tale responsabilit Albert costretto a richiedere nuovamente lopera del logopedista, ma alla vigilia dellincoronazione scoppia una nuova crisi. Larcivescovo di Canterbury, geloso del credito che luomo riscuote presso il re, scopre che Logue, che non si mai presentato come dottore, non che un ex attore. Albert si sente tradito ma, in una scena memorabile, Logue, dignitoso e ironicamente irriverente si riguadagna la fiducia e la stima del re e lo accompagner fino al temuto discorso con cui Albert, ormai re Giorgio VI (Albert nome troppo germanico per essere bene accetto nellInghilterra di quegli anni) annuncer al suo popolo lentrata in guerra guadagnandosi al tempo stesso il rispetto del governo e della nazione.
David Seidler con questo testo riesce anche a sottolineare le differenze fra i fratelli e le rispettive famiglie: Albert cammina a piedi, entra con la moglie in un ascensore, si presenta in incognito nella casa del logopedista; Elizabeth, la futura regina madre, prende il the con la moglie di questi. David, per breve tempo Edoardo VIII, entra in scena scendendo da un aereo che pilota personalmente; alla morte del padre piange tra le braccia della madre, non per la perdita ma per il rischio di dover lasciare la sua vita leggera. Lo incontriamo poco dopo al centro di una festa, in cui lascia lincarico di padrona di casa alla sua amante e dove risponde ai richiami del fratello con linsinuazione che questi voglia il suo posto. E la vicenda umana della ricostruzione storica che rende perfettamente lidea dei due modi di porsi di fronte al dovere ed al potere.
Eccellente, preciso, determinante il peso che ha ciascun personaggio della commedia che oltre ai due protagonisti (Albert e Logue) riesce a rappresentare sapientemente il risvolto umano, psicologico, storico di tutti gli altri personaggi, la cura e la massima attenzione ai costumi ed alla scenografia renderanno a pieno la ricostruzione di tempi, ambienti ed atmosfere.
ORARI SPETTACOLI
dal marted al sabato ore 20.45
gioved 15, mercoled 21 e mercoled 28 novembre, sabato 1 dicembre ore 16.45
tutte le domeniche ore 16.45
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Category : Eventi