05/07/2012 – XIV Edizione Pirandeliana
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COS (SE VI PARE)
In scena: il marted, il gioved, il sabato
LA VERIT – LA PATENTE
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA – ALL’USCITA
In scena: il mercoled, il venerd, la domenica
di Luigi Pirandello
Regia Marcello Amici
il marted, il gioved, il sabato
COS (SE VI PARE)
Parabola (l’unica che mi sia veramente cara) fu definita da Pirandello la vicenda drammatica tratta dalla sua novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero, proprio per l’insegnamento morale che essa suggerisce: la storia dell’una (la signora Frola) che dice viva la propria figlia creduta morta dal genero ed a lui ridata in moglie, ma come fosse un’altra donna, altrettanto vera quanto la storia dell’altro (il signor Ponza) che afferma sia pazza la suocera, la quale ritiene viva la figlia, mentre morta da quattro anni.
La stanza della tortura, stavolta, un salotto provinciale col suo brulicare di conformisti impiegati di prefettura e di signore irragionevoli e benpensanti. Tutti si muovono come marionette e si dilaniano in una innaturale ricerca della verit. Si fanno indagini, ma non esiste n il certificato di morte della figlia della signora Frola, n tantomeno quello di un secondo matrimonio del Ponza. La situazione potrebbe essere chiarita solo dalla diretta interessata: la signora Ponza. La donna rende la situazione ancora pi complicata, dichiarando di essere sia la moglie del Ponza, sia la figlia della signora Frola.
– Ah, no, per s, lei, signora: sar l’una o l’altra!
– Nossignori. Per me, io sono colei che mi si crede
il mercoled, il venerd, la domenica
LA VERIT
Tarar: Se vossignoria fosse venuta da me, prima, ad avvertirmi, io le avrei detto: “Lasci andare, signora! Uomini siamo! E l’uomo, si sa, cacciatore! Pu aversi a male vossignoria d’una sporca contadina? Il cavaliere, con lei, mangia sempre pane fino, francese; lo compatisca se, di tanto in tanto, gli fa gola un tozzo di pane di casa, nero e duro!”. Cos le avrei detto, signor presidente, e forse non sarebbe accaduto nulla, di quello che purtroppo, non per colpa mia, ma per colpa di questa benedetta signora, accaduto.
Presidente: Questa, dunque, la vostra tesi?
Tarar: Nossignore. Che tesi? Questa la verit, signor presidente!
LA PATENTE
Chirchiaro: Che me ne far? Me lo metter come titolo nei biglietti da visita! Ah, le par poco? La patente! Sar la mia professione! Io sono stato assassinato, signor giudice! Sono un povero padre di famiglia. Lavoravo onestamente. Mi hanno cacciato via e buttato in mezzo a una strada, perch jettatore! In mezzo a una strada, con la moglie paralitica, da tre anni in un fondo di letto! e con due ragazze, che se lei le vede, signor giudice, le strappano il cuore dalla pena che le fanno: belline tutte e due; ma nessuno vorr pi saperne, perch figlie mie, capisce? E lo sa di che campiamo adesso tutt’e quattro? Del pane che si leva di bocca il mio figliuolo, che ha pure la sua famiglia, tre bambini! E le pare che possa fare ancora a lungo, povero figlio mio, questo sacrificio per me? Signor giudice, non mi resta altro che di mettermi a fare la professione di jettatore!
L’UOMO DAL FIORE IN BOCCA
L’uomo dal fiore: Se la morte, signor mio, fosse come uno di quegli insetti strani, schifosi, che qualcuno inopinatamente ci scopre addosso… Lei passa per via; un altro passante, all’improvviso, lo ferma e, cauto, con due dita protese le dice: “Scusi, permette? lei, egregio signore, ci ha la morte addosso”. E con quelle due dita protese, la piglia e butta via… Sarebbe magnifica! Ma la morte non come uno di questi insetti schifosi. Tanti che passeggiano disinvolti e alieni, forse ce l’hanno addosso; nessuno la vede; ed essi pensano quieti e tranquilli a ci che faranno domani e doman l’altro
ALL’USCITA
Il filosofo: Ecco. Questo che chiamate un fatto, del piacere che vostra moglie si prendeva con un uomo che non eravate voi, vi pare che avesse per lei la stessa realt che per voi, se a lei dava piacere e a voi dolore? E da che nasceva il vostro dolore se non dall’illusione che v’eravate fatta che vostra moglie v’appartenesse? Una vostra idea era vostra moglie, una vostra idea il suo tradimento, una vostra idea il vostro dolore. Il guajo questo, che la vita non possibile, se non a patto di dare realt a tutte queste nostre idee. Bisognerebbe non vivere, buon uomo…
Apertura botteghino ore 20.00
Inizio spettacoli ore 21.15
Fine spettacoli ore 23.00 (circa)
Ingresso: intero 12.00 – ridotto 10,00
Informazioni e prenotazioni: 06.6620982
Parcheggio molto facile
Metro B (Circo Massimo)
Autobus: 23 – 60 – 75 – 95 – 118 – 170 – 175 – 280 – 673 – 715 – 716
www.labottegadellemaschere.it
Source Article from http://www.info.roma.it/evento_dettaglio.asp?eventi=23499
Category : Eventi